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Approfondimento sugli zuccheri

Gli zuccheri, semplici o composti che siano, sono una componente importante della nostra dieta nonché la principale fonte di energia per il nostro organismo.

Ma gli zuccheri fanno bene? E soprattutto possiamo generalizzare o esistono delle differenze?

Con il termine zucchero facciamo riferimento solitamente al saccarosio, ovvero il tradizionale zucchero che utilizziamo per il caffè; tuttavia chimicamente gli zuccheri o carboidrati sono un ampio gruppo di molecole, con strutture e caratteristiche diverse tra loro!

 

 

Gli zuccheri semplici, primo tra tutti il saccarosio,  sono “nemici” della nostra linea e del nostro girovita, in quanto l’eccesso introdotto con la dieta viene convertito in grassi e accumulato nel tessuto adiposo.

Ma non solo! L’ingestione quotidiana di eccessive quantità di zuccheri predispone a diverse patologie e mette a rischio la nostra salute.

Diabete, sindrome  metabolica, ipertensione e malattie cardiovascolari sono solo alcuni degli esiti patologici a cui abitudini alimentari scorrette ci possono condurre e in questo contesto lo zucchero ha un ruolo talmente importante che la rivista scientifica Nature intitolava così un suo articolo: “The toxic truth about sugar” (“La verità tossica sullo zucchero”, Nature, 2012).

Il controllo della glicemia, ovvero della concentrazione ematica di glucosio, lo zucchero più semplice in cui la maggior parte degli zuccheri complessi viene digerita, è quindi importantissimo e non solo per chi soffre di diabete.

Zuccheri diversi hanno però una diversa capacità di innalzare la glicemia. La diversa velocità con cui i carboidrati contenuti nei cibi innalzano la glicemia è definita dall’indice glicemico.

L’insulina è rilasciata in risposta ad una aumentata concentrazione di glucosio nel sangue e la sua funzione è quella di “correggere” questo picco ematico, riportando la glicemia a condizioni “normali”.

La continua presenza di elevati livelli di insulina può favorire una situazione di insulino-resistenza, ovvero se il nostro organismo è continuamente stimolato dall’ormone tenderà ad “abituarsi” alla sua presenza e poco alla volta risponderà sempre meno ad esso. Di conseguenza il controllo della glicemia è alterato e questo può portare allo sviluppo di diabete di tipo 2.

Per prevenire questa situazione patologica è importante non solo ridurre il consumo di zuccheri, ma anche scegliere quali assumere, preferendo quelli che hanno un più basso indice glicemico e determinano quindi un aumento più graduale della glicemia.

A questo proposito, approfittiamo di questo articolo per invitarLa all’incontro gratuito che si terrà in farmacia l’8 marzo 2018!! Durante la giornata verrà proprio affrontato il tema dell’indice glicemico e di come esso influenzi il nostro peso corporeo!!

 

 

Quindi anche se gli zuccheri sono la principale fonte di energia per il nostro organismo, spesso le nostre abitudini alimentari ci portano a consumarne in quantità troppo elevate e quindi sarebbe meglio ridurne l’assunzione.

Con il termine zucchero facciamo riferimento solitamente al saccarosio, ovvero il tradizionale zucchero che utilizziamo per il caffè; tuttavia chimicamente gli zuccheri o carboidrati sono un ampio gruppo di molecole, con strutture  caratteristiche diverse tra loro!

Alcuni zuccheri possono essere impiegati ad esempio come lassativi osmotici. Si tratta soprattutto di mannitolo e lattulosio, che una volta giunti nell’intestino non vengono assorbiti, ma richiamano acqua aumentando volume e morbidezza della feci.

Il quotidiano La Stampa definisce “stitica” la persona che si scarica meno di 3 volte alla settimana (2016) e quello della stitichezza è un problema da non sottovalutare e spesso è conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci o di abitudini poco sane.

Prima di ricorrere a integratori bisognerebbe pensare di intervenire sullo stile di vita: bere molto, assumere fibre con la dieta e fare una moderata attività fisica, anche solo mezz’ora di camminata, sembrano banalità, ma possono aiutare. Quando non sufficienti è possibile ricorrere a lassativi e regolatori intestinali. I regolatori intestinali, come la fibra di Psyllum, devono essere assunti con regolarità, ma lo stesso non sarebbe da fare con i lassativi, che a lungo andare tendono a stressare l’intestino, alterandone la motilità al punto da “abituarlo” all’uso del lassativo; senza assumerlo la persona non si scarica più.

Quindi lassativi come lattulosio e mannitolo possono essere d’aiuto, ma se assunti occasionalmente e per brevi periodi.

 

 

Esistono anche zuccheri “buoni”, che possono addirittura vantare finalità terapeutiche o preventive. È il caso del D-mannosio, impiegato in molti integratori per la prevenzione della cistite. Questa patologia è scatenata da un’infezione a livello della parete vescicale con conseguente infiammazione, diuresi  frequente, dolore sovrapubico e addirittura presenza di sangue delle urine.

Il D-mannosio è uno zucchero che agisce depositandosi sulla parete interna della vescica, ostacolando in questo modo l’adesione dei batteri, responsabili dell’infezione, all’organo stesso.

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